Il progetto affronta il rapporto tra l’attività di improvvisazione e quella di composizione, intesa come fissazione del pensiero musicale in forma scritta. L’approccio interdisciplinare è garantito dalla varietà di competenze integrate nelle unità operative. Nell’Unità di Roma Sapienza (4), la collaborazione di musicologi e studiosi di altre arti performative servirà ad analizzare come, nella prima metà del XIX secolo, nel processo di definizione dell’ “opera” siano attivi schemi concettuali che subiscono elaborazioni cognitive assai differenti, in base al peso che viene dato a immaginazione, spontaneità e riflessione nei diversi contesti. Ciò riguarda in particolare l’attorialità, in cui l’improvvisazione proprio in quel periodo diviene una pratica prioritaria (il “virtuosisimo” di Devrient e Dawison, o il “realismo” di Lemaître e Dorval, contro la recitazione sul modello Comédie-Française: Clairon, Rachel, Talma). Il pieno raggiungimento degli obiettivi presuppone inoltre l’intervento di studiosi di estetica che contribuiranno a inserire quanto emerge dall’indagine tecnica in un quadro storico-culturale più ampio.
Tipologia: PRIN
Responsabile del progetto: Gianmario Borio (SSD L-ART/07, Università degli studi di Pavia)
Responsabile dell’unità di Roma ‘Sapienza’: Sonia Bellavia:
Componenti dell’unità: Simone Caputo (Sapienza, Università di Roma), Elisa Novara, Research Associate (Beethovens Werkstatt, Bonn), Carlo Serra (Università degli Studi di Torino), Giorgio Sanguinetti (Università degli Sudi di Tor Vergata, Roma), Susanna Pasticci (Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale), Vincenzo Caporaletti (Università degli sudi di Macerata)
Durata del progetto: 36 mesi
Enti finanziatori: MIUR