a cura di Simona Scattina, Stefania Rimini, Doriana Giudice
L’ unità di ricerca dell’Università di Catania del progetto PRIN 2022 PNRR “Archives of Floating Islands. Mapping Third Theatre in Puglia and Sicily invita studiose e studiosi a partecipare alle Giornate di studio che si terranno a Catania il 27 e il 28 marzo.
CALL FOR PAPERS
Il Terzo Teatro è stato oggetto d’interesse e di ricerca da parte di artisti e studiosi che hanno pubblicato manifesti programmatici, testi teorici e lavori scientifici soprattutto a partire dalla metà degli anni Settanta. Nel quadro delle acquisizioni critiche prodotte da artisti, spiccano i contributi di Eugenio Barba, che miravano a suggerire dall’interno prospettive di riflessione e azioni che sarebbero risultate decisive soprattutto se lette come specchio della parallela attività creatrice portata avanti dall’Odin Teatret. Se ci si sposta sul versante propriamente accademico risultano decisivi gli apporti di Ferdinando Taviani (Il libro dell’Odin, 1985), Ian Watson (Towards a Third Theatre: Eugenio Barba and the Odin Teatret, 1993), Nicola Savarese (Il teatro aldilà del mare. Leggendario occidentale dei teatri d’Oriente, 1981), Franco Perrelli (Gli spettacoli di Odino. La storia di Eugenio Barba e dell’Odin Teatret, 2013), Marco De Marinis (Il teatro dell’altro. Interculturalismo e transculturalismo nella scena contemporanea, 2012), Mirella Schino (Il crocevia del ponte d’Era. Storie e voci da una generazione teatrale. 1974-1995, 1996). A Schino si deve poi il primo, coerente censimento sulla consistenza e il valore dei documenti d’Archivio dell’Odin Teatret (Il libro degli inventari. Odin Teatret archives, 2015).
In scia con la mappatura di Schino, si vuole oggi rilanciare la questione della memoria, della salvaguardia e della valorizzazione del lascito del Terzo Teatro tenendo conto delle feconde implicazioni che ogni archivio squaderna in quanto sensibile oggetto di osservazione, interrogazione e analisi. I più recenti studi di archivistica, del resto, sembrano andare sempre più verso la considerazione dell’archivio come «spazio espositivo, strumento di social media, scavo media-archeologico, strumento per la riscrittura della storia, opera d’arte, oggetto o vita stessa» (Giannachi). Lontana, o per lo meno superata, appare l’identificazione degli archivi con depositi e luoghi principalmente di conservazione. L’avvento delle nuove tecnologie digitali e, successivamente, le sperimentazioni in campo artistico hanno offerto alle pratiche archivistiche nuove possibilità avviando di fatto una profonda trasformazione delle logiche di patrimonializzazione, con specifiche ricadute in ambito teatrologico. Tali processi rendono ogni deposito documentario una sorta di luogo-non luogo di perpetua messa in discussione, ridefinizione e diffusione di connessioni e relazioni di senso. Sarà una riflessione sugli itinerari dei movimenti teatrali dei “gruppi di base”, grazie ai quali il teatro ‘terzo’ ha cominciato a esplorare altri spazi e conquistare altri tempi, ad inaugurare, il 27 marzo (pomeriggio), le giornate di studio.
La memoria di questo teatro “altro” sta tornando in auge e ci consente di tracciare un quadro di passioni e di immagini ingrigite in grado, tuttavia, di poter capovolgere il paesaggio che da isola può tramutarsi in “terra ferma” (Taviani, 2020). In questa occasione l’unità catanese e l’unità leccese coordinata dal prof. Francesco Ceraolo
riferiranno anche gli sviluppi del progetto di mappatura del terzo Teatro tra Puglia e Sicilia e presenteranno la piattaforma in cui sono già confluiti i primi risultati della ricerca.
La giornata di studio del 28 marzo intende rilanciare la riflessione sul tema delle tracce documentali, offrendo, almeno questo è l’auspicio, un’ulteriore occasione di rilancio delle questioni già avviate all’interno del tavolo di lavoro della CUT dedicato agli Archivi. Si chiede pertanto di proporre un contributo ispirandosi alle seguenti declinazioni:
Lo spazio ibrido dell’archivio
L’idea di una gestione collettiva della memoria pubblica basata sull’originalità creativa di una raccolta di documenti è molto forte (Valacchi 2023), oltreché molto post- moderna (Cook 2001). Mette in gioco categorie archivistiche consolidate e le rimodula secondo gli interessi delle diverse comunità di riferimento. L’obiettivo è quello di «incorporate multiple voices, reach diverse audiences, and encourage popular participation in presenting and preserving the past» (Center for History and New Media). L’archivio è il mezzo che permette di conservare, selezionare e tramandare i ricordi e le memorie dei territori e della loro storia passata. Questo è ancor più vero nell’ottica di un coinvolgimento attivo delle persone che vivono tali luoghi e che offrono le loro esperienze, le loro emozioni e le loro sensazioni. L’archivio conquista sempre più uno spazio ibrido trasformandosi in archivio partecipativo in grado di inserirsi nella realtà territoriale, mescolandosi alle persone e alle dinamiche sociali che caratterizzano un territorio.
Alcune tematiche possibili:
- Le pratiche contemporanee di archiviazione
- Memoria individuale e memoria collettiva
- Dagli archivi tradizionali agli archivi partecipativi
- Archiviare/documentare l’effimero Riconfigurare e valorizzare gli archivi L’archivio è un dispositivo di «risignificazione di tracce» (Baldacci). Una buona strategia di valorizzazione del patrimonio archivistico deve poter restituire la complessità delle direttrici e dei percorsi interni dei materiali così da consegnare i documenti alla comunità, sotto forma di stimolo a nuove scoperte, interazioni multidisciplinari, recupero di memoria storica, al fine di stimolare innovazioni di pensiero, comportamento singolo e collettivo, buone pratiche e nuove invenzioni. Alcune tematiche possibili:
- Dematerializzazione e digitalizzazione
- Gli archivi contemporanei e le sfide della digitalizzazione
- L’estetica della memoria digitale
- Gli archivi interattivi
- Esporre l’archivio Modalità di partecipazione
Le proposte di intervento devono includere: un titolo, un abstract di massimo 250 parole e una breve biografia di 200 parole. Gli invii devono essere effettuati entro il 2 marzo 2025 all’indirizzo: giornatadistudio.catania@gmail.com
Sarà data comunicazione entro il 4 marzo 2025.