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Call for papers – convegno «[…] cose di pessimo gusto». Storia e fenomenologia del trash nelle sue manifestazioni spettacolari, cinematografiche, mediali e musicali contemporanee (Torino, 27-28 maggio 2024)

«Orientamento del gusto basato sul recupero, spesso compiaciuto ed esibito, di tutto quanto è deteriore, di cattivo gusto, di pessima qualità culturale». Il trash, inteso quale categoria estetica codificata, si è imposto nel dibattito culturale – in special modo in relazione a determinati fenomeni televisivi, mediali e comunicativi – a partire almeno dagli anni Ottanta; una certa tendenza, tuttavia, all’ostentazione massificata e dimessa della volgarità percorre invero, fin dalle origini, l’intera storia dello spettacolo occidentale, legandosi a filo doppio a quelle ben note istanze di comico, basso, greve, commerciale e popolare. Ponendosi come obiettivo una sistematizzazione di tale corrente (o meglio, sub-cultura) e una più precisa collocazione storiografica delle sue manifestazioni contemporanee, la presente occasione convegnistica, di taglio interdisciplinare, mira a riflettere sui seguenti interrogativi di base:

  1. in prospettiva diacronica, in che modo una certa idea di “spazzatura” ha attraversato l’età contemporanea, interessando le varie forme di espressione artistica e comunicazione umana? Di quale statuto gode oggi, a livello di ricezione critica, il trash? Può esso intendersi – seppur in un sistema semplicisticamente manicheo – quale polarità terrigna contrapposta all’esibizionismo di una certa cultura d’élite di impronta radical-chic?
  2. Da un punto di vista metodologico, quale pertinenza può avere lo studio del trash nell’ambito delle discipline dello spettacolo? Rispetto a quali traiettorie si colloca? Quale relazione si instaura tra trash e sistema dell’entertainment? Il trash germina da una (atavica) tendenza dell’essere umano alla spettacolarizzazione?
  3. Può il trash intendersi non solo come un territorio di svago e di parossistico intrattenimento, ma anche quale forma di riconfigurazione (e mimesi) della realtà? Come esso invade il nostro quotidiano e come lo rappresenta? Che rapporto intercorre tra trash e naturalismo?
  4. Attraverso quali mezzi, figure o canali tale corrente si è irradiata nel tempo? Quale ruolo svolgono i dispositivi mediali (e le maestranze a essi correlate) nella capillare diffusione attuale del trash? Come misurare il coefficiente di ingaggio del pubblico di spettatori e utenti?

Possibili argomenti di intervento, temi di approfondimento e casi-studio

  • Meta-trash: per una riflessione dall’interno(il caso di Boris).
  • Oggetto di derisione: da Blob alla satira Instagram (Trash Italiano, Intrashttenimento 2.0, Prossimi Congiunti, Sapore di Male).
  • La grammatica (digitale) del trash: tra meme e lingua corsiva.
  • Produzione e impatto della compagnia Il Bagaglino.
  • Autorappresentazione politica e trash: da Io sono Giorgia! agli sbarchi su TikTok.
  • La tv “mariana”: i contenitori firmati De Filippi.
  • Soap operas, mitologemi e depotenziamento dei topoi picareschi: agnizioni, incesti, dissidi familiari, strutture narratologiche archetipiche.
  • “Bodyexcess”:semplificazione o esposizione in chiave trash di determinate performance del corpo.
  • Stilizzazione dei linguaggi della danza, del teatro e del cinema all’interno dell’entertainment popolare.
  • I talent-shows: danza e canto “sotto processo”.
  • Musica pop e trash, guilty pleasure musicali.
  • Intersezioni e interferenze tra trash e pornstudies.
  • Trashy movies ed esperienze festivaliere: il Courts Mais Trash di Bruxelles.
  • Trash e teatro yiddish: per un’analisi del genere shund.

Bibliografia minima di riferimento (in ordine cronologico)

  • Gillo Dorfles, KITSCH antologia del cattivo gusto, Mazzotta, Milano 1968;
  • Deborah Cartmell, I.Q. Hunter, Heidi Kaye, Imelda Whelehan (eds.), Trash Aesthetics. Popular Culture and Its Audience, Pluto Press, London-Sterling (VA) 1997;
  • Richard Keller Simon, Trash Culture: Popular Culture and the Great Tradition, University of California Press, Berkeley (CA) 1999;
  • SteveAllen, Vulgariansatthe Gate. TrashTV and Raunch Radio, Prometheus Books, Buffalo(NY) 2001;
  • Tommaso Labranca, Andy Warhol era un coatto. Vivere e capire il trash, Castelvecchi, Roma 2005;
  • Gianpietro Mazzoleni, Anna Sfardini, Politica pop. Da «Porta a porta» a «L’isola dei famosi», Il Mulino, Bologna 2009;
  • Alan O’Leary, Fenomenologia del cinepanettone, Rubettino, Catanzaro 2013;
  • Slavoj Žižek, Il trash sublime, Mimesis, Milano-Udine 2013;
  • Stefano Brilli, Dal collasso dei contesti alle Trash Star: la serializzazione nella costruzione degli idoli ridicoli di YouTube Italia, «Mediascapes Journal», 7 (2016), pp. 153-165;
  • Umberto Eco (a cura di), Storia della bruttezza, Bompiani, Milano 2018;
  • Massimo Fusillo, L’immaginario polimorfico fra letteratura, teatro e cinema, Pellegrini, Cosenza 2018;
  • Gianpietro Mazzoleni, Roberta Bracciale, La politica pop online. I meme e le nuove sfide della comunicazione politica, Il Mulino, Bologna 2019;
  • Claudio Giunta, Le alternative non esistono. La vita e le opere di Tommaso Labranca, Il Mulino, Bologna 2020;
  • Jacopo Tomatis, «Nostalgia, romanticismo e cafonate teribbbili»: la musica da cinepanettone,«Schermi»,IV, 7 (2020), pp. 73-93;
  • Gabriele Ferraresi, Mad in Italy: manuale del trash italiano 1980-2020, Il Saggiatore, Milano 2020;
  • Eleonora Chiais, M¥SS KETA come persona collettiva: Fenomenologia di una maschera in occhiali, veletta e CAPSLOCK, Accademia University Press, Torino 2021;
  • Leopold von Sacher Masoch, L’estetica della bruttezza, trad. it. Maria Teresa Dotti, Archivio Cattaneo, Cernobbio 2022.

Le proposte – da inviare entro il 28 gennaio 2024 all’indirizzo e-mail convegno.trash2024@gmail.com – dovranno contenere:

  • titolo dell’intervento;
  • abstract (massimo 1500 caratteri spazi inclusi) in italiano e in inglese;
  • nota biografica (massimo 500 caratteri spazi inclusi) in italiano e inglese;
  • SSD di afferenza;
  • indicazione del ruolo accademico svolto (professore/essa ordinario/a, professore/essa associato/a, ricercatore/ricercatrice RTD-A o RTD-B o RTT o RU o indipendente, dottorando/a, assegnista di ricerca, cultore/cultrice della materia).

Sarà inviata comunicazione ai selezionati e alle selezionate entro il 19 febbraio 2024. Nella scelta dei relatori e delle relatrici si terrà conto dell’equilibrio tra personale universitario strutturato e non strutturato. Il convegno si svolgerà presso l’Università di Torino, nei giorni di lunedì 27 e martedì 28 maggio 2024.

curatela: Matteo Tamborrino (Università di Torino) e Andrea Zardi (Università di Torino)
comitato scientifico: Roberta Bracciale (Università di Pisa), Edoardo Giovanni Carlotti (Università di Torino), Eleonora Chiais (Università di Torino), Giovanna Maina (Università di Torino), Gabriele Marino (Università di Torino), Federica Mazzocchi (Università di Torino), Antonio Pizzo (Università di Torino), Alessandro Pontremoli (Università di Torino), Giuseppe Previtali (Università di Bergamo), Jacopo Tomatis (Università di Torino)