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Trasmissione dei saperi performativi nella cultura teatrale italiana. Storia, teoria e pratiche

Il progetto qui presentato ha come oggetto di ricerca la trasmissione dei saperi performativi, al fine di ricollegare le attuali pratiche didattiche alle matrici pedagogiche da cui provengono, nel quadro di una prospettiva storico-filologica, organica e inedita, capace di restituire una visione complessiva dei processi di trasformazione delle tecniche interpretative e dell’espressività corporea. Si tratta di un tema poco indagato negli studi teatrali; eppure, nel Novecento, le sperimentazioni sulla pedagogia attoriale sono state un enzima determinante nelle rivoluzioni del teatro e dei suoi sistemi produttivi, dalla nascita della regia alla formalizzazione di un training, dall’autoformazione extraistituzionale o “cultura del laboratorio”, a fenomeni recentissimi come il teatro sociale e la Performance Art.
Un’opera di contestualizzazione appare dunque necessaria, in modo da porre le basi per una filologia delle pratiche teatrali. A partire da tale contesto sarà̀ possibile indagare le trasformazioni che le tecniche attoriche hanno subito nel corso del tempo, sviluppando così una maggiore consapevolezza sui processi attraverso i quali i saperi teatrali si trasmettono per contatto, si ibridano e contaminano.
Dalla Russia, alla Francia, dall’Inghilterra alle Americhe sono riconoscibili dei punti di riferimento condivisi negli impianti dei progetti pedagogici (Stanislavskij, Mejerchol’d, Copeau, Grotowski, Decroux, Lecoq, Strasberg ecc.). Tuttavia, ritenere che il sistema di trasmissione dei saperi performativi abbia conservato intatte le sue matrici costituisce un’ingenuità. La ricerca rappresenta allora uno strumento utile per produrre maggiore consapevolezza nell’adozione dei protocolli d’insegnamento che troppo spesso sono acriticamente praticati, sia nelle scuole istituzionali che nei percorsi laboratoriali. Anche nell’ambito dell’autoformazione, la ricerca contribuisce a strutturare i processi di formazione, ridimensionando un nocivo eclettismo legato a mode effimere, che impoveriscono la ricchezza tecnica dei mestieri teatrali soprattutto nel campo della recitazione e della regia.
L’oggetto di studio della ricerca richiede metodologie d’approccio multidisciplinari in grado di far dialogare la teatrologia con la sociologia, la statistica, la storia, l’antropologia e la pedagogia, grazie anche all’utilizzo di strumenti digitali e archivistici per la raccolta e la rielaborazione dei dati. Con la collaborazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sarà possibile sviluppare una piattaforma che consentirà lo studio e la comparazione del ricco patrimonio documentale delle scuole di teatro italiane.
A tal fine, hanno assicurato la loro collaborazione alla raccolta dati la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, la Scuola del Piccolo Teatro di Milano, la scuola del Teatro Nazionale di Torino e l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, che costituiscono il primo significativo campione sul quale progettare la piattaforma.

Tipologia: PRIN

Responsabile del progetto: Guido Di Palma

Responsabili unità locali:

Sapienza Università di Roma: Guido Di Palma (Principal Investigator), Aleksandra Jovicevic, Giuseppina Guagnano, Paola Bertolone;
Unità Università degli Studi di Pavia: Fabrizio Fiaschini (Associated Investigator), Fabrizio Deriu, Giada Cipollone (assegnista);
Università degli Studi di Salerno: Aurora Maria Egidio (Associated Investigator), Gabriele Frasca (assegnista);
Consiglio Nazionale delle Ricerche: Alessia Assunta Glielmi (Associated Investigator), Silvio Scipioni, Maurizio Vitale

Durata del progetto: 2 anni

Enti finanziatori: MUR