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“RSF. Rivista di studi di fotografia”, n. 13/2022, numero monografico “Fotografia, teatro, performance. Iconografie, dispositivi e pratiche di scambio dal dopoguerra a oggi”

“RSF. Rivista di studi di fotografia” lancia una call for papers per il numero monografico n. 13 dedicato agli incroci fra fotografia, teatro e performance, curato da Cosimo Chiarelli e Giovanni Fiorentino.

Il mondo del teatro e delle arti performative ha esercitato da sempre una profonda attrazione per i fotografi, suggerendo percorsi alternativi e originali di accesso alla dimensione dell’arte, dell’espressione e dell’immaginario.
Nel corso del tempo, la fotografia ha intrecciato con il teatro una relazione densa e complessa, talvolta anche problematica, ma sempre ricca di sollecitazioni reciproche e di applicazioni molteplici, che si è consolidata intorno ad esigenze condivise di documentazione e comunicazione (la memoria dello spettacolo, il ritratto d’attore), ma anche a più profonde affinità e preoccupazioni espressive (il rapporto realtà/finzione, la questione della presenza, la gestione dello spazio, la fissazione del tempo e del movimento) che ha indotto la fotografia a confrontarsi con i limiti stessi del proprio linguaggio per sperimentare nuovi codici, esplicitamente dialettici nei confronti della rappresentazione del reale.

Rimasto a lungo ai margini della riflessione teorica sulla fotografia, o declinato esclusivamente nei termini di una generica teatralità della fotografia, questo rapporto con il teatro è tornato di recente ad essere oggetto di un rinnovato interesse critico e storiografico. Una serie di iniziative e di pubblicazioni, in Italia e all’estero, hanno riproposto la centralità del tema, contribuendo ad analizzare e identificare le problematiche comuni, in una prospettiva fortemente interdisciplinare.
In questo contesto, il numero 13 della Rivista di studi di fotografia intende indagare, a partire da casi di studio inediti, le forme possibili di incontro e di scambio, tra le due forme di espressione a partire dal secondo Novecento e più in particolare dagli anni Sessanta, prioritariamente sul caso italiano.

Il rinnovamento dei contesti teatrali, con l’avvento del teatro di regia, le sperimentazioni del teatro di ricerca e le contaminazioni con la performance, hanno catalizzato intorno alla scena una pluralità di fotografe e fotografi, con storie e sensibilità diverse. Per molti di loro, il confronto prolungato con gli artisti e i luoghi del teatro, è stata fonte profonda di ispirazione e di elaborazione di un linguaggio espressivo, tra documento della scena e interpretazione soggettiva, che ha contribuito di fatto a riconfigurare i rapporti tra le parti producendo in alcuni casi intensi e duraturi sodalizi artistici e professionali, e talvolta anche processi condivisi di creazione. Dall’altra parte, a partire dagli stessi anni, la scena contemporanea ha fatto ricorso con sempre maggiore frequenza all’immagine tecnologica, fissa o in movimento, all’ambiente mediale tra analogico e digitale, incorporando anche la fotografia con una funzione drammaturgica e performativa, oltre che scenografica, in una dialettica tra media, forme espressive e arte contemporanea.

Tra i temi e le questioni principali che questo numero intende esplorare attraverso specifici casi di studio vi sono i seguenti:

  • La fotografia alla luce del performativo: incroci teorici e territori di scambio tra Visual, Media, e Performance studies
  • Dispositivi del visuale e luoghi del performativo: l’esperienza fotografica del tempo e dello spazio scenico. Continuità e interruzione, riproducibilità e frammento
  • Forme e modalità della fotografia teatrale contemporanea, tra memoria, processi creativi, e usi di comunicazione
  • Collaborazioni, sinergie e spazi di negoziazione tra fotografo, dispositivo teatrale e professionalità coinvolte, dal regista al performer
  • Fotografie in scena. Tecnologie, proiezioni, scenografie, installazioni e dispositivi ottici in scena,
    tra ambienti fisici e virtuali
  • Il corpo nella fotografia e nella performance: presenza, assenza e rappresentazione
  • Performances di carta. Materialità e registro della performance fotografica nel libro d’artista

L’invito a proporre saggi si estende agli studiosi di fotografia, delle discipline dello spettacolo e degli studi visuali in genere, con una focalizzazione particolare sull’asse culturale fotografico che interpreta e definisce la specifica prospettiva scientifica della rivista.

Riferimenti bibliografici:
J. Anderson, Theatre & photography, Palgrave Macmillan, Basingstoke 2015.
P. Auslander, Reactivations: Essays on Performance and Its Documentation, University of Michigan Press 2018.
S. Baker, Performing for the camera, Tate Publishing, London 2016.
C. Chiarelli e M. Agus (a cura di), Fotografia e teatralità, Titivillus, Pisa 2007.
B. Joinnault (a cura di), La photographie au théâtre, XIXe-XXIe siècles, Presses universitaires du Septentrion, Villeneuve d’Ascq 2021.
C. Meyer-Plantureux, La Photographie de Théâtre ou la mémoire de l’éphémère, Paris Audiovisuel, Paris 1992.
M. Poivert, La fotografia contemporanea, Einaudi, Torino 2021.
M. Reason, Documentation, disappearance and the representation of live performance, Palgrave Macmillan, Basingstoke 2006
P. Roegiers, L’écart constant. Récits, Didascalies, Bruxelles 1986.
B. Picon-Vallin (a cura di), La scène et les images, CNRS éd., Paris 2001.
A. Rykner (a cura di), La Photographie de scène en France. Art, document, média. Vol. 1 | Des origines à la Belle Époque | Vol. 2 | Des Années folles à nos jours. Capter l’invisible, «Revue d’Histoire du Théâtre», n.283/284, 2019.

La proposta da inviare dovrà essere composta da:
un abstract (max. 2.000-3.000 caratteri oltre a una bibliografia di riferimento);
un CV sintetico dell’autore/autrice contenente anche un elenco delle pubblicazioni scientifiche.

Le scadenze:
1) invio degli abstract: 15 gennaio 2022
2) comunicazione dell’accettazione delle proposte: 25 gennaio 2022
3) invito a presentare il paper al Seminario “Fotografia, teatro, performance” che si terrà il 25 marzo 2022
4) invio definitivo dei saggi: 5 giugno 2022

I saggi definitivi, redatti secondo le norme editoriali di RSF, dovranno essere di max. 42.000 caratteri, comprese note, bibliografia e didascalie, e potranno essere accompagnati da max. 7 illustrazioni da inviare in alta risoluzione e libere da diritti.
I saggi verranno sottoposti alla procedura di referaggio doppio cieco.

Avvertenze per la compilazione dell’abstract
Nell’abstract, gli studiosi dovranno indicare in maniera chiara il titolo e l’argomento che intendono proporre, che cosa lo rende interessante in relazione agli obiettivi e alle finalità esplicitate dalla redazione nella call for paper, quali presumibilmente potrebbero essere gli esiti ai quali la ricerca approda. La proposta si intende debba essere originale e inedita.

Inviare all’indirizzo email:
rsf.redazione@gmail.com
“RSF. Rivista di studi di fotografia”, periodico della Società italiana per lo studio della fotografia, fondato nel 2015 e diretto da Tiziana Serena, ha ottenuto dall’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della ricerca (ANVUR) sia il riconoscimento della “scientificità” per l’Area 10 – Scienze delle antichità, filologiche, letterarie e storicoartistiche e l’Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche, sia il massimo riconoscimento con l’attribuzione della “Classe A” nei settori disciplinari di Storia dell’arte (10/B1) e Teatro, Musica, Cinema, Televisione e Media Audiovisivi (10/C1).